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Nelle mani del pubblico
Il corpo conduttore, il corpo strumento e il corpo piattaforma sociale. Questi sembrano essere i paradigmi di p420H (piece for 20 hands), opera/composizione presentata alla libreria Modo di Bologna da Riccardo Benassi. L’artista crea una dinamica di gruppo prima, e sonora poi, attraverso le mani del pubblico. Pensato per essere interpretato solamente da venti mani e dieci jack (usati per convertire l’energia rilasciata dal corpo in suono) il brano compie una radicale estromissione dei filtri (strumentali, melodici e autoriali) per un coinvolgimento diretto tra i partecipanti ed il medium elettronico, qui totalmente spogliato, se non nelle sue Ïcomponenti baseÓ di connessione e amplificazione.
Il prodotto finale è una vibrazione sporca, ritmata (favorita da una base-karaoke prodotta dall’artista) e sospesa. Mai prevedibile. “L’unica mia azione durante la performance è quella di regolare i parametri dei 10 canali audio (volumi, gain, alti/medi/bassi) in una rincorsa sul controllo autoriale perduto in partenza“, spiega l’autore. O forse lo spettatore.
(luca bertini)