Spazzatura digitale

Spazzatura digitale

Posted On: October 25, 2002
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Al contrario dei rifiuti “reali”, nella dimensione immateriale del web la spazzatura letteralmente sparisce. Basta spostare i file indesiderati sul proprio cestino e svuotarlo per disintegrare completamente i dati spazzatura. Ma i bit di troppo vengono spesso utilizzati dagli artisti come fonte di energia creativa. Uno degli esempi più famosi è quello di Digital Landfill di Mark Napier, da lui stesso definita “un posto dove sbarazzarsi dell’indesiderata spazzatura informatica, Un sito-discarica che offre la possibilità di inviare i propri documenti destinati al cestino e offrirli al pubblico riciclaggio. L’utente può poi assistere ad un panorama che si compone di cifre binarie, caratteri, stringhe di comando, script e immagini. ”
L’operazione promossa di recente dal sito Pavlovdesign, un progetto che indaga il design e la comunicazione visiva sperimentale, è forse meno concettuale di quella di Napier: in questo caso non si tratta di stoccaggio di dati inutili, ma di una sorta di campagna di sensibilizzazione contro lo spreco dei dati. Partendo dal presupposto che anche il più piccolo bit è frutto di un’operazione mentale che richiede energia, la proposta è quella di non cancellare i file, ma di riutilizzarli per progettare un cartolina virtuale contro lo spreco dei file.
Pavlovdesign invita tutti gli utenti del web a spedire a questo indirizzo: recycle@pavlovdesign.com una cartolina di 556X334 pixel, frutto soltanto di un collage di propri file che, altrimenti si sarebbero buttati. Il termine utile per questa operazione À il 30 novembre 2002 e tutte le cartoline pervenute saranno poi esposte nella gallery.

(raffaella albamonte siciliano)

Pavlov Design
Digital Landfill